Se vi siete mai chiesti se c’è vita oltre il tempo sul giro, fate un salto a Bologna al laboratorio Labidea, quartiere Beverara. Io l’ho fatto, qualche tempo fa, ed ho avuto il piacere di conoscere Maurizio Maggi, anima di un progetto bellissimo. Maurizio è un architetto, che dedica il proprio tempo all’insegnamento, ma in modo molto speciale.
L’idea di fondo è semplice ed innovativa: se invece dello studio come imposizione, utilizzassimo il gioco come strumento di apprendimento? E se partissimo dalle autopiste? Dietro ogni modello c’è un mondo: dalla progettazione, allo studio delle leggi della fisica che ne permettono il moto, fino alla realizzazione del modello tramite stampa 3D.
Il progetto Labidea contro l’anoressia della mente
“Come l’anoressico si priva del cibo, molti giovani disagiati sono privati degli stimoli che sviluppano l’interesse allo studio e all’apprendimento; lo studio viene percepito come imposizione. Il progetto vuole trasformare il dovere imparare in un gioco, così da stimolare la curiosità e l’interesse.”
Per arrivare ad un modello sono necessarie competenze specifiche, a partire dalle più semplici: sembra banale usare un calibro, ma se nella vita avete solo avuto in mano uno smartphone, potrebbe non esserlo. Dimensioni, misure, tolleranze. Ingranaggi, motori, assali e ruote. La fisica, le leggi del moto, l’elettricità. La progettazione al CAD, e la realizzazione tramite stampanti 3D. Per arrivare a fare girare un modello in pista è necessario sapere cosa fare, e sapere come fare: una volta si chiamavano conoscenze, abilità, capacità: adesso il marketing le chiama, orrendamente, skills.
Oggi la macchinina, domani chissà: l’importante è nutrire la mente.
Tutte le foto sono state tratte dalla pagina Facebook di Labidea. La pista è stata regalata al laboratorio da Massimiliano Dardi, a.k.a. Miano.