La pista Policar a quattro corsie del Club Slot Car Racing dei fratelli Max e Pier Coerezza ha ricevuto ed accolto il più giovane dei fratelli di Clay Regazzoni: Giordano, anzi DODO. Giovedi 28 Ottobre in tarda serata all’interno del MOVE IN di Cerro Maggiore, in compagnia di appassionati di corse e di macchinine, le sorprese non sono mancate.
Per onorare l’ospite la prima sorpresa è scaturita direttamente dalle mani di un ulteriore ospite, Maurizio Ferrari, che ha consegnato a Dodo Regazzoni una Policar Ferrari F1 312 B2 numero 5 come la guidò Clay a Silverstone nel 1971. Inevitabilmente, la curiosità generale ha girato verso l’anno del debutto in F1 con la Ferrari, il 1970, in squadra con Jacky Icks e Ignazio Giunti a cui mostrare il suo valore di fresco campione europeo di F2 con la Tecno.
Dai racconti di quella F1 del 1970 è stato facile entrare stretti nelle storie personali di Dodo pilota al volante di monoposto di F3 nei campionati inglesi dal ’75 al ’78 con una March 753 Toyota Novamotor per confrontarsi sui circuiti locali sfidandosi con piloti come Rupert Keegan, Alex Ribeiro, Gunnar Nilsson, l’americano Danny Sullivan, Pierre Dieudonnè. Nel ’76 la indimenticabile e grandiosa vittoria del campionato dell’amico italiano Bruno Giacomelli ha segnato e lasciato una traccia indelebile del primo pilota italiano ad affermarsi nelle corse oltre manica.
In ogni frase, in ogni singola parola, la voce di Dodo suona esprimendo un sorriso che, con un filo di emozione, ci ricorda una delle tipiche espressioni del Clay “come cominciarono a chiamarlo i giornalisti, perchè per noi era il Clai” ci racconta lui sorridendo sotto i baffi ricordandoci che uno degli ingredienti segreti della F1 degli anni ’70 era il puro e semplice divertimento dei piloti, dei meccanici e delle squadre in prima persona.
Il divertimento appunto, quello di correre per il piacere di correre, quindi il Kart con il quale Dodo ha continuato negli anni ad alimentare la sua passione per le corse in pista cimentandosi in gare e manifestazioni internazionali in varie categorie. Dal Kart la seconda sorpresa in pista, la Policar su cui , tra una storia e mille domande e risposte, è comparso un NONNOKART pronto per saggiare e verificare le doti di Dodo in pista: dopo i primi giri tranquilli e costanti per cercare di imparare la guida e il circuito, Dodo ha preso i suoi riferimenti ed ha cominciato a spingere e tra un traverso e un lungo di troppo ha avvicinato tempi accetabili e sicuramente suscettibili di miglioramento.
Alla fine la più bella ed emozionante sorpresa l’abbiamo avuta proprio dalla pista e le sue macchinine che ancora una volta ha saputo regalare anche a Dodo Regazzoni la semplice gioia del divertimento della guida in pista.