La Ferrari mantiene parte del suo carattere identificativo con il colore della carrozzeria, scuro, più chiaro, lucido o opaco ma comunque rosso. Eppure grazie in parte ai riferimenti internazionali che stabilivano dei colori per ogni paese, ma sopra tutto grazie agli sforzi e alla passione di uomini straordinari e relative organizzazioni locali, alcune Ferrari si sono schierate sui sulle piste anche di altri colori e grafiche. Tra tutti, Il giallo della Ecurie Francorchamps fondata dal pilota belga Jacques Swaters merita un minimo di approfondimento.

Senza alcun dubbio Monsieur Jacques è stato uno dei pochi amici di Enzo Ferrari e delle sue creazioni con le quali nel corso degli anni 50\60\70 ha contribuito a generare il mito della casa di Maranello nel mondo delle corse di durata. La sua storia agonistica di pilota comincia subito nel primo dopoguerra, nel 1948, con la sua partecipazione alla 24H di Spa al volante di una piccola MG PB affiancato da un altro pilota belga : Paul Frère. Pare che proprio in occasione di quella 24H, durante i turni di prova, sia scoccata la fatale scintilla della passione per la Ferrari che, a suo dire, gli aveva fatto vibrare ogni parte della sua macchina mentre veniva sorpassato lungo il rettilineo di Spa.

La sua prima macchina con il cavallino rampante, una Ferrari 500 F2 del 1952 (nella foto di copertina), è la involontaria protagonista di una vicenda che di fatto rappresenta fedelmente il carattere straordinario di Jacques Swaters: partito dalla zona di Bruxelles con un camion alla volta di Maranello, dove la sua 500 F2 era in fase di costruzione e non ancora terminata, attende la consegna in loco e decide di rientrare a casa, nella speranza di giungere in tempo alla partenza del Grand Prix dès Frontieres a Chimay, direttamente al volante della sua nuova e fiammante monoposto italiana. Poco dopo, in Luglio, partecipa e vince al Gran Premio di Germania sul tracciato dell’Avus.

Il rapporto di collaborazione con Ferrari nasce dal caso e cresce assecondando la necessità ma si consolida a suon di risultati in pista, ed oltre, in un periodo in cui per essere buoni amici bastava una stretta di mano.

In breve tempo Monsiuer Jacques Swaters, grazie alla sua personale disponibilità e aggiungiamo alla sua grande passione, diventò l’uomo di riferimento nell’area nord europea per la Ferrari e le sue macchine da corsa e da strada. Da buon commerciale e quindi primo concessionario Ferrari al mondo, in pochi decenni vende e consegna 3500 macchine marchiate con il cavallino rampante. Dunque una vita ricca di forti emozioni e grandi soddisfazioni in cui difficilmente trovano posto dolori e rimpianti, due forse: il primo nel 1965 alla 24H di Le Mans dove la sua 250LM gialla numero 26 sfiora la vittoria concludendo al secondo posto a causa della sostituzione di una gomma posteriore posteriore che era esplosa e quindi distrutta; il secondo, seppure comunque in ambito sportivo, è tragicamente umano e riguarda la morte suicida del pilota Willy Mairesse.

Per concludere citiamo volentieri una sua frase estratta da un’intervista del 2007 (Auto d’Epoca) in cui esprime con semplicità ed ironia il segreto del suo straordinario lavoro: “io, con le macchine e i piloti dell’Ecurie Francorchamps, sono stato in paradiso ogni giorno della mia vita”

 

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