La mia prima pista fu una Dromocar, per intenderci quella con le due Giulia TZ rossa e grigia e i “pulsanti” a volante che contenevano una batteria quadrata da 4,5V. Correva l’anno 1970, l’ho amata alla follia e come tutti i bambini l’ho usata, distrutta e infine persa (ma come tutti i bambini cresciuti me la sono ricomprata su ebay 35 anni dopo e ora è conservata come una reliquia)
Negli anni sono poi passato a giocare con le GT Policar (chi non conosce le Alfa romeo Daytona e le Ferrari P5?) e infine con le bellissime Formula 1 della serie HP e SHP di Polistil quando già scorrazzavo per le mie contrade in motorino.
Ho sempre giocato, mai gareggiato, nel senso che oltre le sfide casalinghe con cugini e amici non mi sono mai appassionato alla competizione “incazzata” e anche ultimamente quando mi è capitato di incontrare amici slottari la “gara” in sè non mi ha mai coinvolto e quando ho potuto l’ho sempre evitata.
Che macchinina usare per giocare con gli amici
Tutto questo per tentare di rispondere alla domanda: “ma se io volessi GIOCARE, passare un pomeriggio a fare il bambino cresciuto senza dover per forza armeggiare con pignoni. Corone, brugole assali e regolazioni millimetriche che macchine dovrei usare?”
Di sicuro non userei le macchine che compongono la mia collezione: non metto in pista una Policar OSI Scarabeo 1/24 con carrozzeria in acetato che si sbriciolerebbe alla prima uscita! O peggio non mi metto a far correre modelli che non “correvano” nemmeno 50 anni fa da tanto che erano spompati. E poi: revisiona il motore, trova delle gomme che non sembrino granito, i contatti sono farlocchi…
Potrei comprare due di quei bellissimi modelli di realizzazione moderna (Slot.it, NSR, NonnoSlot e via discorrendo) ma sarei in grado di sfruttarne in pieno la potenza sulla mia pista casalinga? E soprattutto non è che perdo più tempo a regolarle che a giocare?
Durante la quarantena in seguito all’epidemia di Covid-19 ho(ri)scoperto la gioia del montare la pista, una Carrera EXCLUSIV 1/24 e giocare con mia figlia 14enne senza dovermi preoccupare né di distruggere modelli rari, né di scacciavitare tre ore per avere una macchina divertente da guidare: già non sono paziente io, figuriamoci una ragazzina adolescente che non esce di casa da 3 mesi! Meglio qualcosa di “cotto e mangiato” al volo anche per sfruttare il (raro) momento di grazia, no?
E quindi abbiamo comprato (ci siamo regalati a vicenda, in realtà) due Scalextrics – Hornby “Team GT” con improponibile livrea stile anime, resistentissime, senza fronzoli, nel complesso ben fatte, guidabilissime e veloci. Risultato: abbiamo giocato qualche ora buttandoci fuori pista senza pietà e senza patemi d’animo, tirando staccate “al limite”, gareggiando con due macchine uguali (cosa non indifferente se uno vuole divertirsi e non frustrarsi), insomma divertendoci davvero. Era a un po’ che non capitava, o forse eravamo stufi di impastare pizze!
Le macchinine e la pista elettrica sono un gioco
Credo che lo scopo principale de “la pista delle macchinine” sia divertirsi. soprattutto se si vuole avvicinare la generazione dei (cosiddetti) nativi digitali a questo gioco che, almeno agli inizi è più economico di tante console ed è ambientato in un mondo fisico e reale dove i “cheat codes” a volte necessari per vincere stanno nel pollice e nell’occhio e non su qualche oscuro sito internet zeppo di pubblicità e virus.
Inoltre la pista delle macchinine è l’occasione buona di imparare qualcosa: di parla di STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e del ruolo che queste discipline giocheranno nella società del futuro. Beh li c’è di tutto: elettrotecnica, meccanica newtoniana, matematica e se la pista è digitale pure un po’ elettronica. Il segreto secondo me è trovare l’equivalente moderno delle piste Policar/Polistil di una volta: quelle che montavi e in 10 minuti ti assicuravi ore di gioco per far accendere la passione.
Per diventare dei “professionisti incattiviti” dello slot c’è sempre tempo, no?
Che dire? Perfetta disamina di chi prende in mano un pulsante prima con il cuore che con la mano… 👏🏻👏🏻👏🏻